Isola Santa, il “non luogo” sotto le Apuane sospeso nel tempo

ago16_isolasantaLe Alpi Apuane sono fonti di innumerevoli gioie, perché nascondono ai loro piedi meravigliosi luoghi segreti. Nel precedente numero ci siamo occupati di Malbacco, la graziosa oasi immersa nel verde. Stavolta vi faremo tuffare in un fiabesco borgo circondato da un laghetto di montagna, meglio conosciuto come Isola di Garfagnana. Questo paesino inusuale e magico si trova nel comune di Careggine, in provincia di Lucca, e gode di una posizione privilegiata e centrale nel Parco delle Alpi Apuane. E il tipico borghetto “tre case e una chiesa”, perfetta landa immersa nel niente in cui distendere le membra, contemplando i giochi di luce che si inseguono sulle acque del lago. Questo borgo puo suscitare due principali sensazioni che cambiano a seconda di che tipi siete e di quali siano le vostre tendenze: i piu romantici si sentiranno immersi nel tipico borghetto toscano come siamo abituati a vederne nelle cartoline e gia si immaginano con il calice di vino a rimirar le alpi, i piu ansiosi crederanno di trovarsi sul set del tipico horror americano ambientato in luoghi sinistri e abbandonati e gia si immaginano quali sembianze avra il loro assassino. In effetti non si puo dar torto a quest’ultimi, per quanto esagerati, perché questo luogo e affascinante ma silenzioso, con un appeal “turistico” ma i turisti vi sono solo di passaggio per una foto fugace. Per contribuire all’inquietudine degli ansiosi sopracitati vi e anche un’antica chiesa sconsacrata dedicata a San Jacopo, situata su una cunetta erbosa. Il borgo ha una storia sofferente alla spalle: risalente ai tempi del Medioevo in cui rappresentava il punto di ritrovo per viandanti e pellegrini, il paesino si sviluppo in tranquillita, rimanendo in una posizione di isolamento fino ai primi anni del ‘900. La pace fu disturbata, come oramai la storia tristemente ci insegna, dalla cosiddetta “civilizzazione”: fu infatti costruita nel 1949 una diga per l’energia idroelettrica per sfruttare le acque del fiume Turrite Secca che costrinse via via gli abitanti ad abbandonare le proprie case e fantasie bucoliche. Il paese divenne negli anni successivi un fantasma, ma la resurrezione era all’orizzonte, e nei primi anni 2000 nacque un progetto di restauro che si occupo di riportare il borgo all’antica decenza. Quindi il lago che vediamo altro non e che una formazione artificiale, che nasconde ancora oggi, nei suoi bui “fondali” i pochi resti (un mulino e un ponte) del paesino che fu. Isola Santa e un luogo di cui si puo godere in ogni stagione: in autunno la commistione dei colori e una gioia per gli occhi, in estate il verde degli alberi domina placidamente su tutto, in inverno si tinge armoniosamente di bianco. Gli appassionati di fotografia troveranno certo soddisfazione qui: il borgo antico, i grovigli di rami che si intrecciano tra loro, barchette che galleggiano indisturbate… tutto suggerisce poesia e delicatezza. Inoltre per gli amanti del trekking rappresenta il punto di partenza di numerose escursioni che giungono sino alle cime del monte Corchia, Freddone, Sumbra e Pania della Croce, giusto per citarne alcuni. Isola Santa e un non-luogo, fermo nel tempo, come le acque del suo lago perennemente immobili.

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