Andrea Miniati, una roccia che non si sgretola!

Forse lo hanno visto in tanti Andrea Miniati, un fiorentino che ora vive a Borgo a Buggiano, correre con una protesi, oppure sfrecciare in sella alla sua bicicletta o nuotare in piscina con agilità. Voi non ci crederete ma è sereno Andrea, ha una bellissima famiglia, due figli, Riccardo di 8 e Viola di 4, e una moglie Giada che ama alla follia. Dice Andrea “all’unico vero motore di tutto e tutta la mia vita, la DONNA CHE AMO E CHE MI PERMETTE TUTTO CON INFINITA PAZIENZA!!! GRAZIE AMORE MIO… GRAZIE GIADA!!!”

Eppure, Andrea da 8 anni convive con una protesi alla gamba sinistra più alta del suo ginocchio, e se riesce a fare tutto quello che fa è perché dentro quella stanza buia nella quale improvvisamente si è trovato, è riuscito ad uscire da quell’unica porta stretta, l’unica luce che filtrava. Andrea è un Sub professionista che ha deciso di dedicare la sua vita a questo bellissimo mestiere. Andrea ama il mare da quando era piccino, quando era anche molto bravo a giocare al pallone e stava per intraprendere la carriera da professionista, ma il mare era per lui un’attrazione troppo forte.

Di questa passione ne fece un lavoro: prese il brevetto di sub professionista per svolgere lavori subacquei in alto fondale e aprì un centro assistenza bombole, collaudi sub e revisioni di tutte le attrezzature sub. Nel 2010 il lavoro andava a gonfie vele e faceva la cosa che amava di più, ma il 10 giugno fu tradito proprio da questa passione: nel collaudare una bombola, un recipiente in alluminio per un difetto di fabbricazione deflagrò e colpì Andrea alla gamba sinistra. Mentre la vita gli scorre davanti agli occhi, la lucidità di Andrea gli salva la vita. Giada in procinto di partorire il figlio Riccardo arriva, e forse quell’immagine gli da la forza di realizzare che la sua vita sarebbe cambiata, ma doveva trovare un equilibrio. Il suo corpo era deformato, ma Andrea ha saputo accettarsi subito e ripartire con un coraggio e una forza esemplare.

Quanto è stato difficile collaudare una protesi idonea, quante sofferenze, quanti momenti in cui verrebbe voglia di arrendersi, quanti viaggi a Budrio (Bo) nel centro protesi Inail. Collaudi, prove e riprove, Andrea vuole farcela e ce la fa perché nella sua testa è ferma l’ipotesi di ripartire da dove era rimasto, si vuole reimmergere. A novembre dello stesso anno, con alcuni carissimi amici e una protesi speciale e con il benestare dei medici, prova l’impresa e ci riesce, la protesi funziona ma soprattutto funziona lui. Raggiunge i brevetti che erano in sospeso e nel 2015 raggiunge la profondità di 126 mt sul relitto del sommergibile tedesco u-boat. Andrea per tenersi in forma corre col la sua protesi, ma fu un leggero infortunio che lo porta a dover nuotare in piscina, a far decollare in lui la realizzazione di un sogno: il Triathlon. Grazie al fratello, ma forse ancora d i più alla società sportiva A. S. D. Freestyle con a capo il mitico Presidente Francesco Riccioni, nasce un amore a prima vista.

“Il Freestyle è un gruppo veramente SPECIALE – dice Andrea – che mi ha accolto come se fossi stato il campione dei campioni, i ragazzi mi hanno fatto subito sentire parte integrante del gruppo. Partecipare alle gare è fantastico, la gente ti stringe la mano e ti incita solo perché hai avuto il coraggio di presentarti lì, e alla fine il traguardo! Come sempre quando gareggio, tutti ad aspettarmi, anzi meglio, prendono parte alla fase finale della corsa con me, tutti dietro di me e così arrivo in parata sotto il traguardo come se avessi vinto le Olimpiadi”.

Emozioni a centomila, ditemi voi se non sono persone speciali! Chiedo ad Andrea come si fa, lui fa una smorfia e poi diventa serio: “C’è la sfida contro sé stessi, la voglia di scoprire dove si può arrivare e dove posso arrivare, è una vocina inarrestabile: NON MOLLARE! NON MOLLARE! Tanti mi dicono che lo faccio per rivalsa, per paura di non essere all’altezza, per non sembrare debole o incapace specie agli occhi dei miei piccoli, beh io dico che forse, anzi sicuramente, è il mix di un po’ tutto o forse non lo so neanche… È SEMPLICEMENTE COSÌ. A tutte le domande che mi fanno rispondo cercando di capire e aiutare ma alla fine la mia raccomandazione è sempre la stessa, dite loro: NON MOLLARE! NON MOLLARE! Può sembrare retorica ma è la VERITÀ ASSOLUTA”. Grazie Andrea sei un grande! GRANDISSIMO!

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