L’umanoide per sbrigare le faccende domestiche è realtà (ma costa 250mila dollari)

giu16_androideHa braccia allungabili per prendere oggetti anche da terra e ruote per muoversi con delicatezza senza disturbare o calpestare gli animali domestici. E’ l’umanoide per i lavori domestici che rappresenta una nuova frontiera della robotica italiana. Realizzato dagli scienziati dell’ICube Lit di Genova, è quasi una realtà. Secondo quanto riportato da Adnkronos, infatti, il ricercatore Francesco Nori ha dichiarato: «il prototipo è già pronto e a breve potrà essere industrializzato». Il che significa che potrà essere immesso sul mercato. «E’ un robot pensato per applicazioni casalinghe -ha proseguito Nori- ma potrà essere impiegato anche nelle industrie, nei centri commerciali e negli ospedali perché dotato di capacità percettive che facilitano l’interazione con l’uomo». Come, ad esempio, una particolare “pelle” elettronica che consente di interagire con l’uomo. L’umanoide, dal costo attuale di 250 mila dollari, sarà uno dei primi ad uso commerciale pensato per il settore casa. «Questi robot -evidenzia ancora Francesco Nori- potranno fare lavori usuranti o rischiosi per l’uomo e trovano terreno fertile già nell’industria automobilistica e nelle Pmi». Per l’ideazione e la realizzazione del robot si è potuto contare su un 50% di finanziamenti Ue, pari a 4 milioni di euro, derivanti dal VII Programma Quadro per la ricerca ICT con il progetto Codyco ma si prevede di andare avanti con gli studi con i nuovi bandi di Horizon 2020» . Nessuna preoccupazione però, da parte dei robotici, riguardo al fatto che gli umanoidi possano ‘rubare’ lavoro all’uomo. L’obiettivo è quello di far lavorare i robot assieme all’uomo. Tuttavia, tentare di realizzare un robot con un cervello che copi quello dell’uomo è «Un obiettivo che l’Ue non ha voluto perdersi», afferma l’ingegnere elettronico Andrea Bonarini, uno dei maggiori esperti di intelligenza artificiale italiani e docente al Politecnico di Milano. «L’Ue ha varato un progetto da 100 milioni di euro l’anno che per i prossimi dieci anni studierà questa possibilità. E’ una meta lontana ma per l’Europa ha lo stesso fascino che ebbe per gli Usa l’obiettivo di andare sulla Luna». Un esperimento, dice Bonarini, «E’ stato tentato imitando una parte del cervello del gatto, la corteccia visiva, una piccolissima parte di un cervello già meno complesso di quello dell’uomo. Un obiettivo comunque enorme, basti pensare che solo per raffreddare questo sistema servirebbe una centrale nucleare». Pionieri della robotica, continua l’esperto del Politecnico di Milano, «Hanno imitato in Cina comportamenti umani usando i test di Alan Turing» uno dei padri dell’informatica. E se sul panorama internazionale la robotica apre orizzonti sempre più affascinanti, anche nel nostro Paese la ricerca avanza velocemente. « Al Politecnico di Milano -prosegue Bonarini- lavoriamo sui veicoli- robot, su carrozzine per disabili che siano sempre più autonome. E nel mio gruppo sperimentiamo robot che interagiscano con le persone attraverso il gioco: facciamo robot in grado di provare emozioni per avvicinarli agli anziani o ai bambini autistici. Inoltre abbiamo già prototipi di giochi robotici e lavoriamo per l’interazione con le persone, tanto da spingere un bambino ad accarezzarli come veri compagni di giochi».«Il mercato dei giochi robot -conclude Bonarinista catturando anche la finanza, visto che queste tecnologie sono già state usate per modellare l’andamento del mercato e poi decidere cosa comprare in Borsa».

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