La Valdinievole di Leonardo

valdinievole-leonardoDobbiamo spostarci a Firenze al museo degli Uffizi nel Gabinet­to dei Disegni e delle Stampe, per trovare la perla di oggi.

Ah!…scu­sate…dimenticavo…volevo dirvi che in questi giorni ho avuto modo di par­tecipare ad una delle solite assemblee condominiali. Che tristezza! Non fati­cherete a comprendere il profondo im­barazzo per la pochezza dei contenu­ti, la superficialità di giudizi sommari, la peggior rappresentazione e messa in scena di una retorica peraltro fraintesa. Vincente l’equivocata convinzione che un regolamento condominiale (piutto­sto che una cultura dell’Armonia) pos­sa garantire comportamenti più civili. L’amarezza dell’impotenza per un at­timo ha preso il sopravvento facendo vacillare in me anche il significato e il valore di questa piccola finestra affac­ciata “sulla grazia che ci circonda”. Poi ho capito invece che è proprio su que­sto unico versante che dobbiamo inve­stire.

Ed allora…eccomi qua…19,6 cen­timetri per 28,7di carta, narrano della profondità culturale e del rango di au­torevolezza della nostra Valdinievole: quella piana che va dalle rive dell’Ar­no inferiore fino alle prime propaggi­ni dell’Appennino settentrionale. Ci oc­cuperemo non solo di un’opera artistica in particolare quindi, ma del territorio tutto nel suo complesso e commoven­te fascino. Se i reperti archeologici ac­certano una presenza umana già dal Neolitico, è indiscutibile che quell’in­cantevole fraseggio paesaggistico ti­pico, di Borghi e Castelli color tortora, che scandiscono ritmicamente le mor­bidezze verdi argentee contrappuntate da plumbei e schietti filari di pinnacoli frangivento, è stato concepito nell’epo­ca di mezzo. La stagione cioè che cer­tamente ne ha connotato le rilevanze storiche ed artistiche più significative e dunque identitarie, fu quella in cui, tea­tro di sanguinose contese fra le città di Firenze, Pistoia, Pisa, Lucca…, si com­prese la strategica e privilegiata ubica­zione, morfologia geografica oltre che fertilità e valore idrogeologico.

Ci fu in­fatti il grande impulso, in termini di cre­scita economica, commerciale e socia­le, sotto il dominio mediceo (dal basso medioevo), per effetto delle politiche di bonifica ed espansione delle vie di co­municazione. Un altro tassello decisivo per la comprensione delle dinamiche territoriali, urbanistiche e demografiche della Valdinievole è riconducibile indu­bitabilmente alla costituzione dei Ba­gni di Montecatini. Un centro termale ambito che faceva propria la tendenza europea dell’epoca, ma questo si con­cretizzerà compiutamente qualche se­colo più tardi in epoca granducale nel­la seconda metà del ‘700. Oggi di tutto questo unico emozionante panorama, diviso in undici comuni, si può godere sinesteticamente alla guida di una len­ta cabriolet…di una bicicletta o a pie­di…(proprio come Leonardo nel medio­evo), percorrendone la sinuosa viabilità immersa in una natura generosa, incan­tevole, amena e profumata, che pare disegnata apposta, da un macchiaio­lo nostrano, per farci innamorare e la­sciarci a bocca aperta. Le percezioni si sublimano poi se ci concediamo maga­ri un ritardo nel rientro, con una sosta in trattoria, difronte a questi panorami e ad un buon bicchiere di sangiovese in purezza, potendo assaporare, ancora oggi immutati, i gusti antichi della no­stra ineguagliabile tradizione gastro­nomica. Ebbene, a tutto questo però, che già basterebbe, c’è da addizionare un valore aggiunto che nessun altro al mondo può vantare: vivere in un ter­ritorio che è stato di stimolo artistico/ scientifico del più grande genio di tut­ti i tempi “Leonardo da Vinci”. Era il “dì di santa Maria della neve addi 5 dag­ghossto 1473” quando ventunenne au­tografò lo schizzò a china con quel ge­sto grafico inconfondibile, espressione analitica ed artistica, sensibile e pun­tuale, del Primo Paesaggio Naturalistico ed Ambientale della Storia dell’Arte Oc­cidentale.

Una veduta della Valdinievo­le. Ce lo vogliamo immaginare seduto sull’alta e rassicurante torre campanaria della Pieve dei santi Michele e Loren­zo di Montevettolini, quando fissò sul­la carta, in un colpo d’occhio mozzafia­to, la nostra pianura. Provo ad aiutarvi con il colore nel riconoscere alcune pre­senze territoriali compatibili secondo la visione ottica Leonardesca in prospetti­va aerea da circa 600 mt s.l.m., che qui accenna, sfumando e riducendo le pro­porzioni e il dettaglio man mano che si allontana la visuale verso il punto di fuga: (acqua marina)la fortificazione di Montevettolini, (giallo)il colle di Mon­summano Alto, (arancio) monte Mac­chino con i poggi di Cozzile, Massa, Colle, Buggiano e Stignano, (celeste)il Padule di Fucecchio, (rosso) la Fattoria Medicea adiacente alla villa di Bellavista (che verrà però progettata esattamen­te 200 anni più tardi, nel 1673), (verde a scalare) 1°poggio dei Romani, 2°della Guardia, 3°di Panicagliora, (viola)Mon­tecatini Alto e Bagni oggi Montecatini Terme, (fucsia)poggi di Uzzano e Collo­di, (blu) colline di Montecarlo, (lillà) le Spianate con Fucecchio e Bientina die­tro il crinale. Questo patchwork croma­tico dei capisaldi territoriali di riferi­mento, è il dono di Leonardo e mio per le imminenti festività: prova a divertir­ti ad individuare l’ubicazione della tua casa, la tua residenza. La mia è indica­ta dalla freccia rossa proprio alla de­stra della fattoria medicea. Ti assicuro un brivido di compiacimento insospet­tabile, come poter ascoltare uno Stradi­vari suonato in un momento di grazia. Poter vantare un’esistenza sospesa nel tempo, in luoghi che hanno emoziona­to il genio di Leonardo e da lui stesso consegnati all’eternità vi regalerà una vibrazione di inatteso piacere…e scu­sate se è poco.

Buon Natale a tutti voi… appassionati di BELLEZZA!!!

Arch. Simone Scardigli

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