I 110 anni di Valesca: un esempio di vita eccezionale!

Forse non tutti lo sanno ancora, ma a Borgo a Buggiano abbiamo una ultracentenaria, che si chiama Valesca Tanganellie lo scorso 7 luglio ha compiuto ben 110 anni.

E’ infatti nata il 07/07/1907,ed è la seconda donna più longeva in toscana e la quindicesima in Italia.Ha visto tutto il secolo scorso, ha visto l’Italia cambiare, crescere,soffrire,morire… rinascere…ha visto morire i suoi amici, i suoi coetanei, quando aveva 70 anni ha provato la sofferenza diperdere la persona che amava, il marito Francesco Pirolo medico condotto di Borgo a Buggiano, e poi a 94 anni di dover affrontare anche la perdita di una figlia, la sua prima figlia Maria Giglia, morta nel 2001: Valesca ha pianto 3 giorni ma poi ha reagito continuando ad essere quell’esempio di forza e di amore verso la vita, verso la propria vita e quella degli altri facendo sempre capire ai suoi due figli, Daniela che ora ha 70 anni e Gioacchino 79, ai suoi 5 nipoti, ai 6 pronipoti, che la vita va vissuta fino infondo qualunque cosa essa riservi, con indipendenza e mettendo amore in ogni cosa che si fa;come l’amore che lei ha sempre avuto verso l’insegnamento, verso la cultura.

Valesca, infatti, si è laureata alla Facoltà di Magistero di Firenze nel lontano 1935,cose difficili all’epoca, non era come prendere la laurea ora. Lei è fiorentina D.O.C., trasferitasi successivamente a Borgoa Buggiano in quanto il marito vinse un concorso per fare il medico a Buggiano e dove ha esercitato per quasi 50 anni. Ma lei non amava fare la moglie del medico del paese, come era consuetudine all’epoca, dentro di sé c’era e c’è ancora un fuoco che arde e così da Buggiano Castello dove inizialmente abitava, lei partiva incinta di Gioacchino, e con Maria Giglia piccola, per andare ad insegnare a Seravezza, e d’insegnare e studiare non ha mai smesso:ha insegnato per molti anni alla scuola media Dante Alighieri di Montecatini, chiudendo la sua carriera come preside, ma una volta in pensione Valesca non ha smesso di studiare e neppure di insegnare.

Ha frequentato l’Università della Terza Età, insegnando il pomeriggio ai nipoti e pronipoti. Ha sempre avuto nel cuore la squadra della sua città, la Fiorentina, e fino a 90 anni ha avuto l’abbonamento allo stadio,una vera e grande tifosa. Fino a tre anni fa conosceva la Divina Commedia a memoria, e “La Nazione” sul tavolo non mancava mai, come pure il dolcino e il pezzo di cioccolato…e quello non manca neppure adesso.

L’estate fino ai suoi 107 anni la passava al mare, raccontando novelle e credo ne potesse davvero raccontare tante. Io l’ho incontrata in un pomeriggio di questa calda estate, e i 110anni li ha ormai superati… mi ha emozionato vederla, ora la vecchiaia sembrerebbe aver preso il sopravvento su di lei, ma il suo sguardo per un attimo si è incrociato col mio, due piccoli occhi azzurri profondi e curiosi. In quel momento dopo averla informata che sarà la protagonista di questa pagina chiede “Che giornale è? e alle mie congratulazioni nello stringerle la mano lei mi dice: “Per cosa? che ho fatto?”. E anche se adesso fa fatica a parlare, i suoi occhi continuano a parlare per lei e in uno sguardo ti dice tutto: forza e coraggio sempre, la cultura è ricchezza, se smettiamo di cercarla e di darla perdiamo una parte di vita.

No la vecchiaia non ha preso il sopravvento, ormai si è arresa, Valesca non l’ha fatta entrare dentro di sé, ormai ha vinto, ha vinto la sua lunga partita . Grazie Valesca per le emozioni che dai solo nel vederti!

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